Trenta mesi di occasioni perse, trenta mesi di pasticci amministrativi, contraddizioni, incapacità gestionale, instabilità politica. Novecentocinquantatré giorni che hanno condotto Sant’Agata Militello nel buio più assoluto. Da centro e punto di riferimento dell’hinterland nebroideo a relegati dietro l’angolo della governance del territorio. Dalla cabina di regia dello sviluppo allo sgabuzzino politico. Di motivi per cui votare PER la mozione di sfiducia al sindaco Carmelo Sottile ce ne sarebbero a bizzeffe.
“L’arbitro” secondo il suo programma
elettorale, non ha mai avuto in mano le
redini di una partita che si è disputata altrove, su altri terreni di gioco.
Lui, al massimo in questi trenta mesi è stato una sorta di “notaio” che ha
certificato ed avallato scelte amministrative e politiche poco o nulla
condivisibili, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Quei pochi
cantieri che sono partiti, frutto del lascito prezioso ancora in sospeso della
precedente amministrazione, sono stati avviati con enormi ritardi e grazie
all’impegno di professionisti, funzionari e tecnici che in qualche modo hanno
fatto ripartire la macchina comunale. Proprio quella macchina che
l’amministrazione Sottile aveva ingolfato con provvedimenti incomprensibili,
trasformando i corridoi comunali in “Ok
Corral”, salvo poi fare, fortunatamente, qualche clamoroso passo indietro una
volta resi conto che su quella strada c’era solo un muro contro cui andare a
sbattere. Un paese che ha perso importanti opportunità di finanziamento, che ha
visto sfrecciargli davanti treni che non ha saputo prendere, come invece, altri
comuni hanno fatto. Per non parlare dell’impiantistica sportiva,
irreparabilmente compromessa tanto da
costringere le squadre all’esilio, del cine teatro Aurora chiuso e rimasto
lettera morta. E la gestione dei rifiuti? Un servizio, per la parte gestita in
house, che fa acqua da tutte le parti,
con un paese sempre sporco. L’altra parte è affidata da due anni e mezzo con
continue ordinanze straordinarie, senza gara né manifestazione d’interesse, con
costi rilevanti. E le stagioni estive ridotte al lumicino ? I periodi natalizi
e festivi in sordina ? Una desolazione perenne per giovani e meno giovani
sempre più costretti a rivolgersi altrove per il loro svago.
Una situazione frutto dell’assoluta incapacità
di programmazione, economica e logistica, e dei difetti di dialogo e
comunicazione con il tessuto sociale ed imprenditoriale, con le associazioni.
Il tutto giustificato continuamente con la solita litania dei bilanci in rosso,
senza però mai considerare che quei bilanci qualcuno deve pur saperli indirizzare. Già, è vero, le risorse per i comuni sono sempre di meno,
questo è un dato incontestabile, ma a Sant’Agata chi decide dove e come debbano
essere spese quelle risorse ? Chi e come individua i settori strategici su cui
puntare ? Chi programma ? Chi e soprattutto con quale autorevolezza, politica
ed amministrativa, si rimbocca le mani, spinge, sostiene e perora le cause per
lo sviluppo del paese? L’emblema degli ultimi trenta mesi a Sant’Agata, lo
abbiamo già scritto, è quel lungomare crollato e distrutto. Le mareggiate non
sono certo colpa di qualcuno. Che possiamo farci dunque? Soldi non ce ne sono
per intervenire, scriviamo qualche lettera e non ci resta che sperare!
Manutenzioni, contrade , servizi, tutto in mano al destino e poco più!
Un’amministrazione che in trenta mesi si è però impegnata allo strenuo delle
proprie forze, questo gli va riconosciuto, per alcuni obiettivi. In primis
grandi sforzi sono stati fatti da Sottile&Co per rimanere in piedi.
Rimpasti e rimpastini in giunta, accordi e trattative, manovre e contromosse
che avranno certo distolto l’attenzione sui reali problemi del paese ma che,
evidentemente, sono stati prova di un equilibrismo a livello olimpico. Eppoi,
l’altro settore nel quale Sottile&Co non sono stati secondo a nessuno è
quello della caccia alle streghe. Le streghe della stampa cattiva, quella
contro cui, sin dal primo giorno, combatte la sua crociata. Le streghe dell’opposizione,
contro cui si è costantemente scagliata attribuendole oscure finalità e di
fantasmi del passato. Le streghe giudiziarie,
come quell’inchiesta “Camelot” , la coperta di Linus, trascinata
impropriamente in ballo ogni piè sospinto per rifugiarvisi sotto. Ce ne
sarebbero mille di motivi per cui votare PER la mozione di sfiducia e
restituire la possibilità alla cittadinanza di autodeterminarsi col voto.
Probabilmente però quella mozione avrà solo gli 11 voti dell’opposizione. Con
ogni probabilità le doti di equilibrismo anche stavolta avranno la meglio sui
reali problemi del paese.E così, vada come deve andare.
Il consiglio questo pomeriggio (diretta video su SantAgata InForma in
collaborazione con Canale Sicilia) getterà la maschera, ognuno nella pienezza
della propria coscienza, si assumerà la propria responsabilità di fronte ai
cittadini. Vada come deve andare. Da domani i cittadini santagatesi sapranno,
comunque vada, come stanno le cose!
Nessun commento:
Posta un commento